venerdì 10 settembre 2010
giovedì 29 luglio 2010
Chi lo avrebbe mai detto!
E' finita
29/07/2010Sì definitivo alla manovra economica
La Camera, dopo la votazione degli ordini del giorno, ha approvato in via definitiva il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica
Qui è possibile trovare tutti gli aspetti positivi della manovra.
martedì 27 luglio 2010
Si può fare di più.
Dopo aver interrotto la discussione generale sulla manovra, il governo ha posto la fiducia sul decreto. Lo ha annunciato, nell'Aula di Montecitorio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. La fiducia è posta sul testo della commissione, identico a quello approvato dal Senato. Si tratta della trentaseisima fiducia posta dal governo. La fiducia alla manovra sarà votata domani alle 17. Il voto finale del provvedimento è fissato per giovedi.Quanto tempo e denaro sprecato! Considerato che da fine maggio 1000 onorevoli stanno discutendo della manovra, certamente non a tempo pieno, e che il testo approvato dal senato altro non è che il testo governativo "migliorato" dal governo stesso, abbiamo sprecato un sacco di soldi per pagare gli onorevoli, quando alla fine è valso solo il lavoro del governo.
giovedì 22 luglio 2010
Emendamenti alla Camera
Sostituire il comma 18 con il seguente:
18. A1 fine di razionalizzare, semplificare e potenziare le funzioni di analisi e di studio in materia di politica economica, l'Istituto di studi e analisi economica (Isae) è soppresso dal 1o gennaio 2011. Le risorse dell'Isae sono utilizzate, nell'ambito del potenziamento delle strutture di supporto del Parlamento per il monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica di cui all'articolo 1, comma 481, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per la costituzione, con decreto del Presidente della Repubblica da emanare entro il 31 dicembre 2010, di un istituto indipendente di ricerca volto all'analisi economica e degli effetti delle politiche, sottoposto alla vigilanza e all'alta direzione dei Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, cui sono trasferite le funzioni dell'ISAE. Presso questo istituto sono trasferite le risorse umane, strumentali e finanziarie dell'ISAE, le ultime ridotte di 135.104 euro. Il nuovo istituto subentra in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi i rapporti di lavoro in essere. In attesa della definizione dei comparti di contrattazione in applicazione dell'articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, al personale transitato dall'Isae continua ad applicarsi il trattamento giuridico ed economico previsto dalla contrattazione collettiva del comparto ricerca. È autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per gli anni 2011, 2012 e 2013 in favore di ciascuna Camera per il rifinanziamento del Fondo per il potenziamento e il collegamento delle strutture di supporto per il monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica di cui all'articolo 1, comma 481, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, mediante utilizzo delle corrispondenti minori spese derivanti dal presente comma. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Sostituire il comma 18 con il seguente:PD - 7.60:
18. Al fine di razionalizzare e di semplificare le funzioni di analisi e studio in materia economica e finanziaria e di rafforzare il controllo parlamentare in materia di contabilità e di finanza pubblica in attuazione della legge 31 dicembre 2009, n. 196, l'Istituto di studi e analisi economica (Isae) è soppresso e le relative funzioni e risorse sono assegnate all'ISTAT. Con una o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono conseguentemente ridefinite le funzioni svolte dall'ISTAT, è stabilita la data di effettivo esercizio delle nuove funzioni attribuite all'ISTAT e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie ricollocate presso l'ISTAT. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati nei ruoli dell'ISTAT sulla base di apposita tabella di corrispondenza approvata con uno dei decreti di cui al presente comma e l'ISTAT provvede conseguentemente a rideterminare le proprie dotazioni organiche. I dipendenti trasferiti mantengono il trattamento economico fondamentale ed accessorio, limitatamente alle voci fisse e quantitative, corrisposto al momento dell'inquadramento; nel caso in cui tale trattamento risulti più elevato rispetto a quello previsto per il personale dell'ISTAT, è attribuito per la differenza un assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. Per i restanti rapporti di lavoro l'ISTAT subentra nella titolarità dei rispettivi rapporti. L'ISTAT provvede ad istituire un'apposita struttura che, sulla base di intese stipulate con la Camera dei deputati e con il Senato della Repubblica, svolge attività di analisi e ricerca in materia economica e finanziaria in collaborazione con i relativi uffici di supporto tecnico elaborando, in particolare, previsioni e analisi economiche, stime relative ai tendenziali di finanza pubblica, verifiche delle metodologie utilizzate dal Governo per la copertura finanziaria delle diverse tipologie di spesa e per la quantificazione degli effetti finanziari derivanti da provvedimenti normativi, analisi delle misure finalizzate al miglioramento della qualità della spesa, con particolare riferimento all'individuazione di indicatori di risultato riferiti ai programmi di bilancio. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Al comma 18, secondo periodo, aggiungere in fine le seguenti parole: o altri enti e istituzioni di ricerca.Sembrerebbe che Morando ci creda ancora, mentre Baldassarri si è arreso.
mercoledì 21 luglio 2010
Si ricomincia
giovedì 15 luglio 2010
Approvato il maxiemendamento
Manovra economica. Con 170 voti favorevoli e 136 contrari l'Aula ha dato il via libera alla manovra economica (ddl 2228), approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia.In pratica il nuovo comma 18 dell'articolo 7 è il seguente:
Al fine di razionalizzare e semplificare le funzioni di analisi e studio in materia di politica economica, l’Istituto di studi e analisi economica (Isae) è soppresso; le funzioni e le risorse sono assegnate al Ministero dell’economia e delle finanze ed all’ISTAT. Le funzioni svolte dall’Isae sono trasferite con uno o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione; con gli stessi decreti sono stabilite le date di effettivo esercizio delle funzioni trasferite e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie riallocate presso il Ministero dell’economia e delle finanze, nonché, limitatamente ai ricercatori e ai tecnologi, anche presso l’ISTAT. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati, nei ruoli del Ministero sulla base di apposita tabella di corrispondenza approvata con uno dei decreti di cui al presente comma; le amministrazioni di cui al presente comma provvedono conseguentemente a rideterminare le proprie dotazioni organiche; i dipendenti trasferiti mantengono il trattamento economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento dell’inquadramento; nel caso in cui tale trattamento risulti più elevato rispetto a quello previsto per il personale del Ministero, è attribuito per la differenza un assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. Per i restanti rapporti di lavoro le amministrazioni di destinazione subentrano nella titolarità dei rispettivi rapporti. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
martedì 13 luglio 2010
Il conto della serva
Avviso
La protesta continua
domenica 11 luglio 2010
A proposito di indipendenza
Free the OBRUK fiscal supervisor must be seen to be independentThe Office for Budget Responsibility, Britain’s new fiscal watchdog, has not yet been let off the leash. The institution currently operates on an interim basis under temporary leadership. But it will soon receive statutory backing for its role as the government’s independent forecaster and guardian of the public finances. Let us hope it learns how to bark. As the Financial Times has revealed, the OBR secretly changed its forecasting assumptions in the week before the last Budget. Among other things, the OBR decided to start assuming that the state would cut its contribution to public employees’ pensions. This is not current government policy; a review of public pensions is only beginning. But, as a consequence of these changes, the OBR helped the government politically by reducing by 175,000 the projected fall in public sector jobs over the next five years. The OBR pleads that it committed an innocent mistake. Perhaps so. But this error fits into a pattern of behaviour that suggests that some of the institution’s staff, all of whom come from the Treasury, are susceptible to pressure from that institution. The OBR’s claim to independence is damaged. Over the past fortnight, the OBR went out of its way to counter claims about its assessment of the Budget that were damaging to the government. But it did not challenge David Cameron, the prime minister, when he compared old OBR analysis with its latest assessment – which we now know used very different assumptions. Sir Michael Scholar, head of the National Statistics Authority, chastises politicians for abuse of state statistics. The OBR should follow his lead, responding aggressively to the misuse of its output – even by the prime minister. The OBR must, of course, strive to improve its models continually. But the institution must be open about such decisions, and release enough data to allow assessment of the impact of specific government policy changes. The OBR must now release reconciled forecasts, on openly stated assumptions, so that the impact of the Budget can be assessed. The government is still finalising the structure of the permanent OBR and has yet to choose a new head for it. Sir Alan Budd, its interim chairman, has already announced his return to retirement. The structure – and the appointment of its chairman – must be made with one objective in mind: securing independence. The OBR cannot continue to be run by Treasury civil servants whose careers hang on preferment within the finance ministry. Nor can the body be housed within it. It must be a creature of parliament. The chairman should be subject to confirmation by the Treasury select committee. The OBR must be seen to have teeth.
sabato 10 luglio 2010
La (quasi?) fine.
Riporto il sommario della seduta 377 durante la quale il destino dell'ISAE è stato segnato (quasi?) definitivamente:
l PRESIDENTE manifesta un orientamento contrario su tutte le proposte emendative accantonate con riferimento all'articolo 7. (...)
Il sottosegretario CASERO esprime parere conforme a quello del Relatore.
(...)
In dichiarazione di voto interviene il senatore MORANDO(PD), il quale sottolinea come la proposta 7.60, analogamente alle misure introdotte dal Governo, prevede il trasferimento del personale dell'ISAE al Ministero dell'economia e delle finanze: essa prevede altresì - come peraltro richiamato anche in alcune proposte a firma del senatore Baldassarri - la possibilità che, sulla base di apposite convenzioni, i percorsi di ricerca siano svolti a supporto delle attività di controllo parlamentare in materia di finanza pubblica. Si tratta di una previsione coerente con i contenuti della recente riforma della legge di contabilità dello Stato, che consenta iniziative delle Presidenze dei due rami del Parlamento al fine di rafforzare gli strumenti per il controllo parlamentare sulla finanza pubblica. In questo quadro, occorre a suo giudizio dotare le strutture parlamentari di idonei strumenti di analisi economica, in via autonoma rispetto a quella sperata dal Governo. Ritiene quindi ingiustificata la chiusura manifestata al riguardo dalla maggioranza, chiedendo quindi al relatore un supplemento di riflessione nella prospettiva di una possibile revisione del parere espresso.
Il senatore MASCITELLI(IdV), unendosi alle considerazioni testé espresse dal senatore Morando, aggiunge la propria firma all'emendamento 7.60, il quale a suo giudizio reca un'articolazione più completa rispetto alla proposta 7.64, di analogo tenore, presentata dal suo Gruppo parlamentare.
Il senatore GRILLO(PdL), ricorda la sua pregressa esperienza di Senatore questore, osserva come, nella logica di una progressiva razionalizzazione della spesa, sia opportuno colmare la debolezza strutturale del Parlamento nello svolgimento di attività di analisi economica, esprimendo l'auspicio che quanto prima sia istituito un unico servizio di documentazione e ricerca come peraltro già avviene negli Stati Uniti. Si associa pertanto all'orientamento espresso dal senatore Morando, nella prospettiva di potenziare l'autonomia del Parlamento nell'attività di ricerca in tali settori.
Il senatore BALDASSARRI (PdL) coglie l'occasione per manifestare il proprio orientamento favorevole in merito all'emendamento 7.67, osservando preliminarmente come la soppressione dell'ISAE possa determinare effetti non positivi sui mercati finanziari, nonché una diminuzione della trasparenza e della certezza dei conti pubblici, in quanto l'Italia si priverebbe di un istituto pubblico di analisi economica.
Nell'ottica invece di una rinnovata funzione del predetto istituto, gli emendamenti 7.69 e 7.74 sono diretti, con diversa formulazione, a orientare l'attività di studio e analisi economica dell'ISAE a supporto degli organi parlamentari, sulla base del modello rappresentato del Congressional Budget Officepresente negli Stati Uniti. La proposta 7.0.12 mira invece a istituire un'Autorità indipendente con compiti di certificazione dei bilanci delle Pubbliche Amministrazioni, posto che appare inaccettabile l'attuale carenza di controlli sui bilanci pubblici.
Dopo aver espresso apprezzamento per la costante attività di aggiornamento sui dati economici svolta dall'ISAE, dati ritenuti di rilevanza strategica ai fini dell'assunzione di decisioni politiche, manifesta l'esigenza di una revisione del parere formulato dal Relatore, anche alla luce delle diverse opzioni presentate nell'ambito delle proposte emendative di cui è firmatario.
Il senatore Massimo GARAVAGLIA (LNP) interviene incidentalmente facendo presente come sia preferibile l'ipotesi volta a far confluire l'ISAE nell'ambito delle strutture dell'ISTAT, alla luce di quanto previsto dall'emendamento 7.75.
Il senatore BALDASSARRI (PdL) coglie l'occasione per dichiarare la sua netta contrarietà in merito all'emendamento 7.75, poiché mira a disperdere il personale dell'ISAE anche presso l'ISTAT; ribadisce invece il proprio orientamento favorevole all'emendamento 7.67, nella prospettiva di rinviare la decisione sulle sorti dell'ISAE ad un intervento di natura più organica. Peraltro, la soppressione di tale istituto comporterebbe un risparmio di spesa pari a 130 mila euro, somma a suo giudizio irrisoria rispetto agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica delineati dalla manovra
Il senatore DE ANGELIS(PdL), nel preannunciare il proprio orientamento contrario all'emendamento 7.60, conviene con la posizione assunta dalla maggioranza al riguardo.
Il presidente relatore AZZOLLINI, pur prendendo atto dei suggerimenti e delle proposte formulate dai senatori Morando e Baldassarri, a suo giudizio rileva come non vi siano le condizioni per valutare adeguatamente le soluzioni prospettate, ancorchè meritevoli di un'attenta riflessione. In questo quadro la destinazione dell'ISAE al Ministero lascia dunque impregiudicate numerose possibilità su cui occorrerà svolgere un approfondito esame successivamente. Conclude quindi confermando l'orientamento contrario sugli emendamenti in materia di disciplina dell'attività dell'ISAE.
La Commissione respinge quindi l'emendamento 7.60.
Previa verifica del numero legale disposta dal Presidente su richiesta del senatore BALDASSARRI(PdL), la Commissione respinge l'emendamento 7.67 (testo 2).
All'esito di successive separate votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 7.69, 7.74 (testo 2), 7.75, (...).
giovedì 8 luglio 2010
La ricerca è nuda
mercoledì 7 luglio 2010
Senza fine
Il senatore MORANDO (PD) interviene preliminarmente sull'ordine dei lavori facendo presente che, sulla base di quanto diffuso dagli organi di informazione, è in corso da parte del Governo - nell'ambito di una diretta interlocuzione con i soggetti più direttamente coinvolti dalla manovra - una riflessione sui principali temi della manovra rimasti ancora insoluti, aspetti per i quali si profila la possibilità che siano ricompresi nell'ambito del maxi-emendamento che il Governo si accinge a presentare in Assemblea. Si tratta di questioni suscettibili di generare un considerevole impatto finanziario, posto che l'accoglimento delle istanze avanzate da Confindustria comporterebbe il dimezzamento delle maggiori entrate, e la possibile composizione della controversia sorta con le regioni determinerebbe una significativa decurtazione dei risparmi connessi alle minori spese. Al riguardo, a prescindere dal merito delle soluzioni che il Governo intenderà prospettare su tali questioni, sottolinea l'esigenza che tali temi siano affrontati e risolti nel corso dell'esame in Commissione, affinché il maxi-emendamento recepisca il testo che verrà licenziato dalla Commissione al termine dei lavori con il conferimento del mandato al relatore, osservando che, in caso contrario, la presentazione in Assemblea di un maxi-emendamento recante contenuti non previamente dibattuti in Commissione finirebbe per rendere assolutamente ininfluente il lavoro finora compiuto in sede referente. Si tratta di un'esigenza volta a tutelare le prerogative del Parlamento, di cui anche la maggioranza a suo avviso dovrebbe farsi carico, e non solamente un'istanza avanzata dalla sola opposizione, a nome della quale, lungi dal porre un freno di stampo ostruzionistico, prospetta l'ipotesi di prevedere - compatibilmente con la calendarizzazione in Assemblea - un tempo ulteriore da dedicare ad un confronto serio e costruttivo sulle tematiche ancora aperte, anche al fine di scongiurare il pericolo che le soluzioni che a vario titolo verranno delineate possano essere sottratte a qualsiasi dibattito parlamentare.
Il presidente relatore AZZOLLINI (PdL), nel condividere lo spirito di fondo che ha connotato l'intervento del senatore Morando, fa presente come sia innegabile che i temi finora dibattuti in Commissione saranno oggetto di ampio dibattito in Assemblea. Restano tuttavia da sciogliere alcuni nodi intorno al Patto di stabilità interno tra le Regioni, nonché alle problematiche attinenti ai certificati verdi e al comparto sicurezza. Nel dare atto all'opposizione del fattivo contributo finora offerto per garantire un sereno ed approfondito svolgimento dei lavori, assicura che, nell'auspicio di concludere l'esame in sede referente ai fini di una soluzione positiva alle questioni evidenziate, il maxi emendamento che il Governo si accingerà a presentare in Assemblea - e sul quale porrà la questione di fiducia - sarà diretto a recepire il testo licenziato dalla Commissione, nella prospettiva di consentire un ampio dibattito parlamentare in proposito. A tale riguardo, nel corso del pomeriggio si riserva di verificare direttamente con il Governo la sussistenza delle condizioni che possano consentire la prosecuzione dei lavori in Commissione, nell'ottica di darne pronta comunicazione al Presidente del Senato in vista della calendarizzazione in Assemblea in modo compatibile: in caso di riscontro positivo, si dichiara fin da ora disponibile a prospettare l'ipotesi di una prosecuzione dei lavori al oltranza; in caso contrario, l'esame delle questioni ancora aperte proseguirà direttamente in Assemblea.Mi sembra di capire che può accadere ancora tutto e il contrario di tutto, con qualsiasi tempistica...basta non andare oltre la scadenza del decreto legge.
lunedì 5 luglio 2010
Digiuno a staffetta
Dalla mezzanotte di sabato 3 luglio, 32 dipendenti dell’ISAE danno avvio a una iniziativa di digiuno a staffetta di un giorno. Con questo gesto, i dipendenti dell’ISAE auspicano l’apertura di un dialogo con il Ministro dell’economia e lo invitano a:
riconsiderare il provvedimento della manovra economica relativo alla soppressione dell’Istituto salvaguardando le posizioni dei lavoratori con contratti in scadenza;
preservare la terzietà, l’autonomia scientifica e le funzioni di ricerca dell’ISAE a supporto delle decisioni di politica economica e sociale del Governo, del Parlamento e delle Pubbliche Amministrazioni.
domenica 4 luglio 2010
Il Caos
Ieri, come ormai accade da più di un mese e per l’80% della giornata, notte inclusa, riflettevo sul caos totale che circonda la discussione riguardo il nostro destino, il destino dell’ISAE. In particolare riflettevo su un’affermazione, una delle tante che ci riguardano fatte durante questi giorni da persone più o meno vicine. L’affermazione è la seguente: “l’impressione è che voi non sappiate cosa volete!”. Eppure pensavamo di essere stati chiari. Vogliamo fare quello che fino ad oggi abbiamo fatto. Non importa se con il nome di ISAE, pippo, pluto o paperino; vogliamo adempiere alle nostre funzioni al servizio dello stato.
Mi chiedevo come mai questo messaggio semplice non fosse passato e se effettivamente ci fosse stato un nostro difetto. M’è venuta allora in mente una metafora. Lo stormo di storni. Spesso restiamo affascinati dalle evoluzioni dello stormo che sembra descrivere, nell’insieme, un disegno e una traiettoria specifica, mentre è noto che il morbido evolversi delle geometrie non è che il frutto della casuale organizzazione di un insieme di comportamenti meramente adattivi a ciò che è immediatamente vicino. Come si può addebitare al singolo uccello il continuo cambio di direzione quando questo è immerso in un sistema caotico in cui, apparentemente, nessun singolo ha il potere di determinare la dinamica dell’intero sistema? Ma sopratutto, come possono essere tutti gli altri storni a imputare a un singolo l’ondeggiare dello stormo?
Preso da un ulteriore attacco di sconforto, mi è venuta l’idea di arrendermi. In particolare mi è venuta in mente una frase del tipo: “Ok, visto che siamo noi la causa del caos, mi arrendo; il parlamento sovrano sceglierà il meglio per tutti.” Poi c’ho pensato un po’ su e ho cercato di tirare le fila. C’era qualcosa che non andava. Non sto mettendo in dubbio la capacità del parlamento di scegliere in modo lungimirante, sto mettendo in discussione, almeno in questo caso specifico, la sua effettiva sovranità.
Negli incontri e negli scontri di questi giorni le posizioni emerse erano le più disparate. Sull’ipotesi di svolgere funzioni per il parlamento, posizione espressa da vari componenti dello stesso, mi sono sentito dire: il nostro paese non è così evoluto da accettare un’authority indipendente sui conti pubblici; la Ragioneria Generale dello Stato non accetterà mai un contro altare; le amministrazioni sia della camera sia del senato non saprebbero come gestirvi e per questo sono contrarie al vostro inquadramento con funzioni di supporto all’attività parlamentare all’interno del parlamento stesso; i singoli individui che ora svolgono funzioni di supporto all’organo legislativo sono contrarie all’ipotesi di allargare tale nucleo; questo governo non vuole rafforzare i poteri di controllo del parlamento; neanche il MEF vuole rafforzare i poteri del parlamento e, forse soprattutto, non vede l’ora di accaparrarsi i ricercatori dell’ISAE. Infine, riguardo all’ipotesi di confluire all’ISTAT, alcuni riferivano che i ricercatori di quest’ultimo istituto non vogliono quelli dell’ISAE perché si creerebbero dei conflitti per le loro carriere, una specie di guerra tra poveri. Poi ci sono varie altre voci, ma che sono semplici variazioni sul tema. In somma, pur essendo inutili, sembrerebbe che tutti ci temano e/o ci vorrebbero al loro servizio.
Tra le varie posizioni quella che sembra destinata a soccombere quasi certamente perché di gran lunga più debole rispetto alle altre espresse dai poteri forti, sembra proprio quella manifestata da molti dei componenti del parlamento stesso, e cioè quella di utilizzare al meglio i ricercatori dell’ISAE mettendoli al servizio di tutto il paese; solo loro, o alcuni di loro, sembra non vedano in noi una minaccia ma una risorsa. Ma aimè, dallo scontro con gli altri poteri ne sembrerebbe uscire un parlamento a sovranità limitata.
Forse è vero, a questo punto non so più neanche io quale sia la cosa migliore. Ma forse perché penso a quale sia la cosa migliore per tutti, non quale sia migliore per me.
Marco Fioramanti – Ricercatore ISAE
venerdì 2 luglio 2010
mercoledì 30 giugno 2010
Il punto: aggiornamento
Sono stati accantonati in attesa di parere del governo: 7.60 (Morando – Parlamento transitando per il MEF).
Sono stati accantonati e basta: 7.0.12 (Baldassarri – Authority), 7.67 (Baldassarri – Soppressione della Soppressione), 7,69 (Baldassarri – Presidente ISAE nominato dai presidenti di camera e senato. ISAE fa analisi economica anche per il parlamento), 7.74 (Baldassarri – l’ISAE svolge funzioni esclusivamente nei confronti del parlamento), 7.75 (Esposito – MEF e ISTAT).
Tutti gli altri emendamenti sono stati respinti. Parrebbe quindi forte l'idea di approfittare dell'occasione per realizzare, con i ricercatori ISAE, un gruppo di persone che si occupi, dall'interno o al di fuori del parlamento, di valutazioni delle politiche fiscali.
Le varie ipotesi hanno pro e contro, nonché minori o maggiori possibilità di essere approvati. L'unico emendamento non di maggioranza è quello Morando che, modificando formalmente solo in misura marginale il testo originario, potrebbe avere buone possibilità.
La sensazione è che, una volta transitati per il MEF difficilmente questi rilascerebbe i ricercatori per andare a lavorare al Parlamento.
L'attuazione effettiva dell'emendamento Morando sembra quindi quantomeno dubbia.
Se solo passasse l'idea di sostituire al MEF l'ISTAT all'attuale formulazione del 7.60 sarebbe tutto un altro mondo.
Vedremo.
Marco Fioramanti - Ricercatore ISAE
martedì 29 giugno 2010
Al macello
venerdì 25 giugno 2010
Il punto
Ora che sono disponibili tutti gli emendamenti alla manovra correttiva e anche la scrematura per inammissibilità e le relative relazioni da parte dei senatori che li hanno presentati (seduta della commissione bilancio del senato in sede referente N.353), nonché le relative votazioni (seduta della commissione bilancio del senato in sede referente N.354), è possibile fare il punto della situazione.
Sono stati giudicati inammissibili gli emendamenti: 7.70 (Musi – CNR);
Sono stati respinti gli emendamenti: 7.66 (Asciutti – soppressione della soppressione (SS)), 7.68 (Bonino – SS), 7.71 (Rusconi – ISTAT), 7.73 (Bonino – Authority)
Sono stati accantonati in attesa di parere del governo: 7.60 (Morando – “triplo carpiato rovesciato con avvitamento all’indietro”), 7.65 (Rusconi -???)
Sono stati accantonati e basta: 7.0.12 (Baldassarri – Authority), 7.67 (Baldassarri – SS), 7,69 (Baldassarri – Presidente ISAE nominato dai presidenti di camera e senato. ISAE fa analisi economica anche per il parlamento), 7.74 (Baldassarri – l’ISAE svolge funzioni esclusivamente nei confronti del parlamento), 7.75 (Esposito – MEF e ISTAT).
Non so che fine hanno fatto gli emendamenti: 7.20 (D’alia - accorpamento ISTAT); 7.64 (Carlino - ???), 7.72 (Passoni - CNR), 7.137 (Asciutti – Accorpamento ISTAT).
Considerazioni:
- Almeno in prima lettura non sembra esserci stata blindatura estrema;
- Gli emendamenti che sono stati giudicati inammissibili, come sospettavo, sono quelli che non garantivano quel risparmio minimo di spesa riportato nella relazione tecnica (135 mila euro e rotti);
- Non riesco a sintetizzare la natura dell’emendamento chiamato “triplo carpiato rovesciato con avvitamento all’indietro” (7.60). Non è difficile capire l’emendamento; è impossibile capirne le conseguenze pratiche per il personale dell’ISAE! Nonostante questo sembra abbia un favore abbastanza ampio;
- Le posizioni del PdL e dei Radicali non sono troppo distanti;
- L’emendamento che ha ottenuto maggiori consensi è il 7.74; oltre che da chi lo ha presentato Baldassarri +12 (PdL) è stato sottoscritto da Lannutti (IdV), Poli Bortone (UDC-SSVP-Aut:UV-MAIE-IS-MRE), e da Morando (PD). I radicali non lo hanno sottoscritto perché, presumo, non presenti nella commissione bilancio del Senato.
Aiutatemi ad integrare.
Marco Fioramanti – Ricercatore ISAE
giovedì 24 giugno 2010
Andrebbe bene anche così!
MANOVRA: PD E FINIANI, RISORSE ISAE AD AUTHORITY CONTROLLO CONTI
(AGI) - Roma, 24 giu. - Utilizzare le risorse derivanti dalla soppressione dell’Isae, cosi’ come le professionalita’ dell’istituto, per creare un authority del Parlamento di controllo dei conti pubblici. Lo prevedono due emendamenti alla manovra presentati dal presidente della Commissione Finanze del Senato, Mario Baldassari, dal senatore del Pdl Maurizio Saia, e da quello del Pd, Enrico Morando.
In proposito il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, si e’ limitato a rispondere: “Vedremo, la riflessione e’ aperta. Gli emendamenti potremmo accantonarli”. (AGI) Cli
Emendamenti Radicali
SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA
“PRESENTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI ALLA MANOVRA FINANZIARIA
E DELLE INIZIATIVE POLITICO-PARLAMENTARI DEI RADICALI
PER CONTRASTARE E SUPERARE LA CRISI”
Roma, martedì 22 giugno 2010, ore 11:30
ISAE ISTITUTO DI STUDI E ANALISI ECONOMICA
L'ISAE è un ente pubblico di ricerca che svolge principalmente analisi e studi a supporto delle decisioni di politica economica e sociale del Governo, del Parlamento e delle Pubbliche Amministrazioni. L'ISAE effettua, anche attraverso accordi e convenzioni con soggetti pubblici e privati, indagini presso imprese e famiglie, previsioni macroeconomiche, analisi nazionali ed internazionali e studi di macro e microeconomia della finanza pubblica. Vengono esaminate inoltre le politiche economiche di regolamentazione e le tematiche ambientali.
I tagli su ricerca pubblica e sistemi di controllo indipendentI vanno contro le tendenze europee e contro il buon senso, a fronte, per quanto concerne l’ISAE stesso, di un risparmio del solo stipendio del Presidente Isae pari a poco meno di 200 mila di euro annui. In più il decreto di Tremonti prevede il passaggio del personale dell'ISAE al MEF, inficiando in questo modo qualsiasi requisito di terzietà per un ente pubblico che debba vigilare e valutare le politiche economiche del Governo e fare analisi complessive. Il trasferimento dei ricercatori e del personale al MEF sì che renderebbe la spesa “inutile”, inefficace ed inefficiente, rispetto al ruolo di indipendenza che si chiede a istituti di ricerca “watchdog”, specie in periodi così delicati per l’economia italiana/ internazionale e per il bilancio pubblico;
L’emendamento radicale va verso una “riduzione” del danno da una parte e anzi verso una “promozione” dell’ISAE che dipenderebbe a partire dal 2011 dal Parlamento (secondo anche una proposta Baldassarri e un modello molto americano come il Congress Budget Office).
mercoledì 16 giugno 2010
Urrà...siamo stati promossi!
Lettera degli Economisti
martedì 15 giugno 2010
Da "il fatto Quotidiano" dell'8 giugno 2010
martedì 8 giugno 2010
Radio Radicale - Speciale ISAE
Intervista a Stefania Gabriele e Claudio Vicarelli su radio radicale.
lunedì 7 giugno 2010
Dicono di noi
ROMA - "Presenterò un emendamento soppressivo della soppressione". Mario Baldassarri, senatore del Pdl, economista, già vice ministro dell'Economia, non è affatto d'accordo con la norma della manovra che prevede la scomparsa dell'Isae, l'istituto di ricerche economiche pubblico. "Tutti i paesi civili del mondo ne hanno uno", osserva. "Ma Tremonti ha fatto bene a sollevare il problema, offrendo l'occasione per una sistemazione migliore".
Quale sistemazione?
"Attualmente l'Isae dipende dal ministero dell'Economia. Bisognerebbe invece sancire anche formalmente l'indipendenza dall'esecutivo stabilendo che risponda al Parlamento. Non sto inventando nulla: il modello dovrebbe essere l'americano Cbo, il Congressional Budget Office".
Ma non ci sono già i servizi studi di Camera e Senato?
"Sì, e funzionano molto bene. Ogni legge è accompagnata da una relazione tecnica, necessaria per analizzarne i costi e gli effetti, e sono appunto questi uffici a svolgere questo compito indispensabile. Sarebbe però più che opportuno integrare il loro lavoro con analisi di macroeconomia, che oggi la carenza di risorse umane rende problematico affrontare".
Lo ritiene necessario?
"Lo ritengo importantissimo. In Italia ci sono molti centri studi, anche molto autorevoli. Ce l'ha la Confindustria, ce l'hanno i sindacati, anche io ho fondato un piccolo organismo del genere, che si chiama "Economia reale". Ma ci dev'essere anche un istituto al servizio del Parlamento, super partes, come c'è, ripeto, in tutti gli altri paesi avanzati. E' questo che dev'essere l'Isae".
Il testo completo è disponibile al seguente link
Marco Fioramanti - Ricercatore ISAE
sabato 5 giugno 2010
I privilegiati
Non sto a raccontare la trama, ma ad un certo punto del film dei ragazzi intorno ad un falò all'aperto parlano di come le bugie, ripetute all'infinito, diventino realtà credibile e di come chi le dice sia allo stesso tempo ipocrita, perchè agisce in contrasto ai proclami, e ben organizzato nel rendere credibile la falsità.
Finito il film sono tornato al PC e ho trovato una mail di commento al video postato su YouTube "ISAE Annozero 3 giugno 2010". Quoto (già, in gergo si dice così!):
"isae ...ispesl avete troppi privilegi!!oltre ad un ottimo stipendio.15 mensilità prendete 15 centesimi per ogni km percorso in trasferta per benzina...computer e punzone dell'istituto che vi portate dietro.troppi soldi per fare poco e niente.si è vero eseguite controlli e fatte delle ricerche...e poi??avete rubato fino ad oggi..è finita la pacchia."
Cosa avrà voluto dire?
Per gli enti di nuova istituzione non derivanti da processi di accorpamento o fusione di precedenti organismi, limitatamente al quinquennio decorrente dall’istituzione, le nuove assunzioni, previo esperimento delle procedure di mobilità, fatte salve le maggiori facoltà assunzionali eventualmente previste dalla legge istitutiva, possono essere effettuate nel limite del 50% delle entrate correnti ordinarie aventi carattere certo e continuativo e, comunque nel limite complessivo del 60% della dotazioneorganica. A tal fine gli enti predispongono piani annuali di assunzioni da sottoporre all’approvazione da parte dell’amministrazione vigilante d’intesa con il Dipartimento della funzione pubblica ed il Ministero dell’economia e delle finanze.
venerdì 4 giugno 2010
ISAE ad Annozero 3 giugno 2010
Marco Fioramanti - Ricercatore ISAE
Manovra - Il testo al senato
Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica
Al fine di razionalizzare e semplificare le funzioni di analisi e studio in materia di politica economica, l’Istituto di studi e analisi economica (Isae) è soppresso; le funzioni e le risorse sono assegnate al Ministero dell’economia e delle finanze. Le funzioni svolte dall’Isae sono trasferite con uno o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze; con gli stessi decreti sono stabilite le date di effettivo esercizio delle funzioni trasferite e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie riallocate presso il Ministero dell’economia e delle finanze, nonché, limitatamente ai ricercatori e ai tecnologi, anche presso gli enti e le istituzioni di ricerca. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati, nei ruoli del Ministero sulla base di apposita tabella di corrispondenza approvata con uno dei decreti di cui al presente comma; le amministrazioni di cui al presente comma provvedono conseguentemente a rideterminare le proprie dotazioni organiche; i dipendenti trasferiti mantengono il trattamento economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento dell’inquadramento; nel caso in cui tale trattamento risulti più elevato rispetto a quello previsto per il personale del Ministero, e` attribuito per la differenza un assegno ad personamriassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. Per i restanti rapporti di lavoro le amministrazioni di destinazione subentrano nella titolarità dei rispettivi rapporti. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Relazione
Con la disposizione del comma 18 si è prevista la soppressione dell’Istituto di studi e analisi economica (ISAE), prefigurando il passaggio del relativo personale oltreché nei ruoli del Ministero dell’economia e delle finanze, anche presso gli enti ed istituzioni di ricerca per i profili di ricercatore e tecnologo, con contestuale passaggio delle relative risorse finanziarie e strumentali alle amministrazioni di rispettiva destinazione. La previsione volta a disporre il passaggio dei ricercatori e tecnologi agli enti di ricerca discende dalla circostanza che nel comparto Ministeri non sono rinvenibili figure equiparabili agli stessi mentre il loro passaggio presso altri enti di ricerca non presenta alcun profilo di criticità e non necessita di tabelle di equiparazione. E` stata disposta, poi, unicamente l’immissione in ruolo del solo personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato mentre per i contratti di lavoro di altra natura si è prefigurato il subentro delle amministrazioni di destinazione nella titolarità dei medesimi rapporti, fino alla loro naturale scadenza. Infine, si e` previsto che dalla soppressione dell’ISAE non devono conseguire oneri per la finanza pubblica.
Relazione tecnica
mercoledì 2 giugno 2010
Parlano di noi
lunedì 31 maggio 2010
Rinforzi
Eccomi, eccomi: c’ho messo un po’, ma alla fine eccomi a rispondere all’appello di Marco e a offrirgli rinforzi. In realtà, prima di decidermi ad intervenire ho dovuto superare la mia naturale avversione a comparire troppo: ma in questi strani giorni sembra un po’ tutto cambiato, quindi, al diavolo tutte le reticenze, divento anche io un blogger.
Confusione
Condivido tutte le cose dette da Marco ma, soprattutto, mi pare di condividere con tutti quanti (o quasi tutti) un insolito stato d’animo che rende surreali queste giornate in ISAE. Infatti, ad un misto di inspiegabile ottimismo e euforia (“qualcuno ci ha citato”, “qualche nome illustre firma”, “le sottoscrizioni crescono”) si alterna uno sconforto profondo (“ormai è fatta”, “ormai è finita”). Insomma, basta una mezza notizia riferita non si sa bene da chi e proveniente non si bene da dove per far vacillare tutte le nostre certezze. Per quel che mi riguarda, in questo groviglio di sentimenti le forze negative prendono nettamente il sopravvento se mi fermo a riflettere sui mesi che verranno (che temo saranno caldi e lunghi). Come fare a continuare a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica ed impedire che si dimentichino di noi? Ma, soprattutto, come fare perché il futuro dell’ISAE sia discusso con serietà e lungimiranza da chi ne ha il potere e la responsabilità?
Come se non bastasse, la prossima minaccia all'orizzonte ha un nome noto e temibilissimo: Mondiali di calcio. Io quest’anno ho deciso di infischiarmene altamente.
Anche per questo motivo ritengo che sia importante questo blog, come punto d’incontro e di idee, come ulteriore occasione per confrontarci, questa volta nero su bianco. Certo, le iniziative che si stanno organizzando in questi giorni sono tante e tutte valide, ma la mia paura è che nella foga del fare ci si perda, ci si confonda un po’: qualcuno mi può rassicurare su questo?.
Propositi
Per ora solo un’idea di post futuro: “Analisi dell’appello” (una sorta di “Analisi del voto”): chi ha firmato, da dove proviene, ecc. Chi vuole unirsi, si può provare a scrivere qualche riga assieme.
Compensazioni
Dopo un fine settimana concitatissimo, una nota positiva (e personale): questa mattina è nata la mia terza nipotina, Anna. Speriamo che lei non debba mai firmare alcun appello.
Luisa Sciandra - Ricercatore ISAE
Dal barista al (ex) ministro
E’ oramai da tempo che periodicamente ci poniamo, nelle conversazioni tra di noi e nelle nostre riflessioni personali, la domanda su quale sia la percezione che si ha dell’ISAE al di fuori delle mura di questo Istituto. Mai come in questi giorni tale domanda è attuale e…cruciale per la nostra sorte. I segnali che ci sono arrivati non sono confortanti. E’ vero, la lista delle adesioni all’appello sul sito continua ad allungarsi e non mancano nomi eccellenti. Ma al di fuori della cerchia degli economisti e degli addetti ai lavori (dove peraltro non vi è certo una unanimità di giudizi) , che tipo di immagine abbiamo (se ne abbiamo una)?
Il barista di Piazza Indipendenza era sinceramente stupito quando, spiegandogli perché volevano chiuderci, ha affermato: “ma guarda, ho sempre pensato che lavoravate per il Governo”. Il parlamentare (ex ministro) fermato in Piazza Montecitorio da un nostro collega, dopo aver pazientemente ascoltato le ragioni contro la nostra chiusura, ne ha condiviso il contenuto ma ribadendo che una ristrutturazione è comunque necessaria perché l’ISAE, negli ultimi tempi, “è andato giù”. Certo, nel caso specifico del personaggio in questione, potrebbe esserci un bias determinato dalla sua personale amicizia con il nostro ex presidente; la sua percezione dell’”andare giù” potrebbe essere quindi stata solo in parte frutto di una autonoma presa di coscienza.
Resta il fatto che la domanda si pone con forza. Peraltro, la nostra strategia di difesa si basa su 2 concetti cardine: l’indipendenza (vedi barista) e la qualità (vedi ex ministro) del nostro lavoro.
Diverse sono le domande che mi sto ponendo.
Riguardo il secondo punto (qualità): esiste un “prima” e un “dopo” nella percezione esterna dell’ISAE? Se si, da cosa è dipeso? Dalla quantità di apparizioni sui media? Dalla diminuita qualità dei nostri lavori? O dalla semplice loro minore visibilità? Il paradosso è che invece io (ma probabilmente anche molti altri) ho (avevo?) una visione opposta: da quando siamo liberi di scrivere a nostro nome, partecipare a convegni, pubblicare etc. mi sembra che anche l’Istituto sia quantomeno più visibile (se non più apprezzato). Ne consegue almeno un’altra domanda: la percezione dell’Istituto rimane disgiunta da quella dei singoli ricercatori?
Sul primo punto (indipendenza): siamo sicuri di essere percepiti come davvero indipendenti? Anche su questo punto specifico, esiste un “prima” e un “dopo”?
Nel frattempo che scrivo, siamo stati soppressi…
Claudio Vicarelli - Primo ricercatore ISAE
Di sponda
Questo non è un vero e proprio post, ma il rimando ad un pezzo che ho in mente da qualche giorno. Il pezzo contiene una nota di colore sul finale che mi ha indotto a lungo a riflettere se renderlo pubblico o meno. Il pezzo non è niente di trascendentale, ma considerando che oggi il mio appello alla collaborazione ha prodotto il primo pezzo non mio, ho deciso di pubblicarlo sul mio profilo facebook perché la nota di colore avrebbe potuto dar fastidio ai potenziali altri collaboratori del blog. Il pezzo sarà visibile ai miei amici attuali e futuri.
Il vero post si chiama “Titanic”.
Marco Fioramanti – Ricercatore ISAE
domenica 30 maggio 2010
Giornale di bordo
sabato 29 maggio 2010
Esilio
Non sono mai stato gran che fortunato con le vacanze. Chi mi conosce sa di cosa parlo. Non è che mi sia mai accaduto chissà cosa, semplicemente gran parte di esse è stata caratterizzata da condizioni climatiche avverse. Ma questa volta è diverso. Non basta andare in un altro posto, più o meno affascinante e lontano, perché tu possa chiamarla vacanza. Non è il posto in cui vai, è lo spirito con cui vivi il viaggio e la destinazione che ne determinano la natura. In questo caso non mi viene proprio di chiamarla vacanza. È Esilio.
Era l’una e mezza. Il traghetto determinato si avvicinava all’isola solcando l’azzurro mare e la mia anima. Ma il mare c’ha fatto l’abitudine, è la sua ferita s’è rimarginata solo due metri dietro la poppa della nave.
La traversata mi ha permesso di capire come doveva sentirsi Napoleone nei giorni dell’esilio. Il paragone m’è venuto non perché io sia un formidabile condottiero. (E all’ISAE non se ne sente neanche bisogno! In questi giorni le truppe si sono dimostrate così coese nel determinare le strategie che un leader unico non potrebbe che peggiorare le cose.) Più banalmente il paragone m’è venuto in mente per la destinazione. Una bellissima isola in cui imprigionare il corpo di un combattente, mentre la sua anima continua a vivere la battaglia.
Potevi non andare, direte voi. Forse. Mia moglie avrebbe capito. Ma mia figlia? Era ormai un mese che era tutto pronto e lei non stava nella pelle al pensiero di rivedere suo cugino. Come farle capire le ragioni? Inoltre ai più di voi ho potuto dirlo in questo modo che non ci sarò per qualche giorno; a lei avrei dovuto dirglielo guardandola negli occhi! In ogni caso per l’una o gli altri, voi altri, la scelta sarebbe stata ingiustificabile.
Spero possiate comprendere in parte le mie ragioni. Al mio ritorno cercherò di riscattarmi. Ad ogni modo spero vogliate credermi se vi dico che anche se il mio corpo giace inerme su questi lidi, il mio sguardo e il mio spirito sono rivolti al di la del mare.
Forza!
Marco Fioramanti - Ricercatore ISAE