domenica 4 luglio 2010

Il Caos

Ieri, come ormai accade da più di un mese e per l’80% della giornata, notte inclusa, riflettevo sul caos totale che circonda la discussione riguardo il nostro destino, il destino dell’ISAE. In particolare riflettevo su un’affermazione, una delle tante che ci riguardano fatte durante questi giorni da persone più o meno vicine. L’affermazione è la seguente: “l’impressione è che voi non sappiate cosa volete!”. Eppure pensavamo di essere stati chiari. Vogliamo fare quello che fino ad oggi abbiamo fatto. Non importa se con il nome di ISAE, pippo, pluto o paperino; vogliamo adempiere alle nostre funzioni al servizio dello stato.

Mi chiedevo come mai questo messaggio semplice non fosse passato e se effettivamente ci fosse stato un nostro difetto. M’è venuta allora in mente una metafora. Lo stormo di storni. Spesso restiamo affascinati dalle evoluzioni dello stormo che sembra descrivere, nell’insieme, un disegno e una traiettoria specifica, mentre è noto che il morbido evolversi delle geometrie non è che il frutto della casuale organizzazione di un insieme di comportamenti meramente adattivi a ciò che è immediatamente vicino. Come si può addebitare al singolo uccello il continuo cambio di direzione quando questo è immerso in un sistema caotico in cui, apparentemente, nessun singolo ha il potere di determinare la dinamica dell’intero sistema? Ma sopratutto, come possono essere tutti gli altri storni a imputare a un singolo l’ondeggiare dello stormo?

Preso da un ulteriore attacco di sconforto, mi è venuta l’idea di arrendermi. In particolare mi è venuta in mente una frase del tipo: “Ok, visto che siamo noi la causa del caos, mi arrendo; il parlamento sovrano sceglierà il meglio per tutti.” Poi c’ho pensato un po’ su e ho cercato di tirare le fila. C’era qualcosa che non andava. Non sto mettendo in dubbio la capacità del parlamento di scegliere in modo lungimirante, sto mettendo in discussione, almeno in questo caso specifico, la sua effettiva sovranità.

Negli incontri e negli scontri di questi giorni le posizioni emerse erano le più disparate. Sull’ipotesi di svolgere funzioni per il parlamento, posizione espressa da vari componenti dello stesso, mi sono sentito dire: il nostro paese non è così evoluto da accettare un’authority indipendente sui conti pubblici; la Ragioneria Generale dello Stato non accetterà mai un contro altare; le amministrazioni sia della camera sia del senato non saprebbero come gestirvi e per questo sono contrarie al vostro inquadramento con funzioni di supporto all’attività parlamentare all’interno del parlamento stesso; i singoli individui che ora svolgono funzioni di supporto all’organo legislativo sono contrarie all’ipotesi di allargare tale nucleo; questo governo non vuole rafforzare i poteri di controllo del parlamento; neanche il MEF vuole rafforzare i poteri del parlamento e, forse soprattutto, non vede l’ora di accaparrarsi i ricercatori dell’ISAE. Infine, riguardo all’ipotesi di confluire all’ISTAT, alcuni riferivano che i ricercatori di quest’ultimo istituto non vogliono quelli dell’ISAE perché si creerebbero dei conflitti per le loro carriere, una specie di guerra tra poveri. Poi ci sono varie altre voci, ma che sono semplici variazioni sul tema. In somma, pur essendo inutili, sembrerebbe che tutti ci temano e/o ci vorrebbero al loro servizio.

Tra le varie posizioni quella che sembra destinata a soccombere quasi certamente perché di gran lunga più debole rispetto alle altre espresse dai poteri forti, sembra proprio quella manifestata da molti dei componenti del parlamento stesso, e cioè quella di utilizzare al meglio i ricercatori dell’ISAE mettendoli al servizio di tutto il paese; solo loro, o alcuni di loro, sembra non vedano in noi una minaccia ma una risorsa. Ma aimè, dallo scontro con gli altri poteri ne sembrerebbe uscire un parlamento a sovranità limitata.

Forse è vero, a questo punto non so più neanche io quale sia la cosa migliore. Ma forse perché penso a quale sia la cosa migliore per tutti, non quale sia migliore per me.

Marco Fioramanti – Ricercatore ISAE

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