giovedì 29 luglio 2010

Chi lo avrebbe mai detto!

Chi lo avrebbe mai detto, a neanche due giorni dal suggerimento di razionalizzare il parlamento Berlusconi vuole già far fuori Fini. Suggerivo per il prossimo anno, ma a lui quando un'idea piace non riesce ad aspettare. O forse sono vere le voci di una ulteriore manovrina per settembre...chissà.
Ad averlo saputo di questa forte influenza magari avrei sfruttato meglio la situazione. Forse sono ancora in tempo...
"Presidente, per quel posticino da ministro ancora vacante...sa dovrei ricollocarmi..."

E' finita

Dal sito della Camera:
29/07/2010
Sì definitivo alla manovra economica

La Camera, dopo la votazione degli ordini del giorno, ha approvato in via definitiva il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica

Qui è possibile trovare tutti gli aspetti positivi della manovra.

martedì 27 luglio 2010

Si può fare di più.

Leggevo questo articolo su la Repubblica.it. Richiamo il cappello:
Dopo aver interrotto la discussione generale sulla manovra, il governo ha posto la fiducia sul decreto. Lo ha annunciato, nell'Aula di Montecitorio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. La fiducia è posta sul testo della commissione, identico a quello approvato dal Senato. Si tratta della trentaseisima fiducia posta dal governo. La fiducia alla manovra sarà votata domani alle 17. Il voto finale del provvedimento è fissato per giovedi.
Quanto tempo e denaro sprecato! Considerato che da fine maggio 1000 onorevoli stanno discutendo della manovra, certamente non a tempo pieno, e che il testo approvato dal senato altro non è che il testo governativo "migliorato" dal governo stesso, abbiamo sprecato un sacco di soldi per pagare gli onorevoli, quando alla fine è valso solo il lavoro del governo.

Proporrei per la prossima manovra un articolo del genere:
"Al fine di razionalizzare le funzioni legislative il parlamento è soppresso e le relative funzioni vengono trasferite all'esecutivo."

Magari dopo un paio d'anni si potrebbe pensare di razionalizzare il potere giudiziario, sempre nell'ottica di recupero di efficienza dello stato, s'intende. Anche perché se le tre funzioni continuano a restare separate, ci sarà sempre qualcuno che rema contro il progresso e l'Italia non tornerà mai agli antichi splendori.

giovedì 22 luglio 2010

Emendamenti alla Camera

Nonostante tutto alcuni ancora pensano che le cose possano essere cambiate.
Sono stati presentati alla camera altri emendamenti alla manovra correttiva. Quelli che riguardano l'ISAE sono:

UDC - 7.30, 7.29, 7.28, soppressione della soppressione.

PD - 7.65 soppressione della soppressione

PD - 7.66:
Sostituire il comma 18 con il seguente:
18. A1 fine di razionalizzare, semplificare e potenziare le funzioni di analisi e di studio in materia di politica economica, l'Istituto di studi e analisi economica (Isae) è soppresso dal 1
o gennaio 2011. Le risorse dell'Isae sono utilizzate, nell'ambito del potenziamento delle strutture di supporto del Parlamento per il monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica di cui all'articolo 1, comma 481, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per la costituzione, con decreto del Presidente della Repubblica da emanare entro il 31 dicembre 2010, di un istituto indipendente di ricerca volto all'analisi economica e degli effetti delle politiche, sottoposto alla vigilanza e all'alta direzione dei Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, cui sono trasferite le funzioni dell'ISAE. Presso questo istituto sono trasferite le risorse umane, strumentali e finanziarie dell'ISAE, le ultime ridotte di 135.104 euro. Il nuovo istituto subentra in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi i rapporti di lavoro in essere. In attesa della definizione dei comparti di contrattazione in applicazione dell'articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, al personale transitato dall'Isae continua ad applicarsi il trattamento giuridico ed economico previsto dalla contrattazione collettiva del comparto ricerca. È autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per gli anni 2011, 2012 e 2013 in favore di ciascuna Camera per il rifinanziamento del Fondo per il potenziamento e il collegamento delle strutture di supporto per il monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica di cui all'articolo 1, comma 481, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, mediante utilizzo delle corrispondenti minori spese derivanti dal presente comma. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
PD - 7.58:
Sostituire il comma 18 con il seguente:
18. Al fine di razionalizzare e di semplificare le funzioni di analisi e studio in materia economica e finanziaria e di rafforzare il controllo parlamentare in materia di contabilità e di finanza pubblica in attuazione della legge 31 dicembre 2009, n. 196, l'Istituto di studi e analisi economica (Isae) è soppresso e le relative funzioni e risorse sono assegnate all'ISTAT. Con una o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono conseguentemente ridefinite le funzioni svolte dall'ISTAT, è stabilita la data di effettivo esercizio delle nuove funzioni attribuite all'ISTAT e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie ricollocate presso l'ISTAT. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati nei ruoli dell'ISTAT sulla base di apposita tabella di corrispondenza approvata con uno dei decreti di cui al presente comma e l'ISTAT provvede conseguentemente a rideterminare le proprie dotazioni organiche. I dipendenti trasferiti mantengono il trattamento economico fondamentale ed accessorio, limitatamente alle voci fisse e quantitative, corrisposto al momento dell'inquadramento; nel caso in cui tale trattamento risulti più elevato rispetto a quello previsto per il personale dell'ISTAT, è attribuito per la differenza un assegno
ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. Per i restanti rapporti di lavoro l'ISTAT subentra nella titolarità dei rispettivi rapporti. L'ISTAT provvede ad istituire un'apposita struttura che, sulla base di intese stipulate con la Camera dei deputati e con il Senato della Repubblica, svolge attività di analisi e ricerca in materia economica e finanziaria in collaborazione con i relativi uffici di supporto tecnico elaborando, in particolare, previsioni e analisi economiche, stime relative ai tendenziali di finanza pubblica, verifiche delle metodologie utilizzate dal Governo per la copertura finanziaria delle diverse tipologie di spesa e per la quantificazione degli effetti finanziari derivanti da provvedimenti normativi, analisi delle misure finalizzate al miglioramento della qualità della spesa, con particolare riferimento all'individuazione di indicatori di risultato riferiti ai programmi di bilancio. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
PD - 7.60:
Al comma 18, secondo periodo, aggiungere in fine le seguenti parole: o altri enti e istituzioni di ricerca.
Sembrerebbe che Morando ci creda ancora, mentre Baldassarri si è arreso.

Donazione

Dal Corriere della Sera di giovedì 22 luglio 2010, pagina 3.

mercoledì 21 luglio 2010

Si ricomincia

La manovra economica 2010 è da qualche giorno approdata alla Camera dei Deputati. L'iter sembra lo stesso. Dapprima in Commissione (Bilancio e Tesoro) poi in aula per la discussione nulla, che si tradurrà, verosimilmente, in nuovo voto di fiducia.
Comunque, per quanti non hanno perso le speranze qui c'è il link.

giovedì 15 luglio 2010

Approvato il maxiemendamento

Quoto dalla pagina web del Senato:
Manovra economica. Con 170 voti favorevoli e 136 contrari l'Aula ha dato il via libera alla manovra economica (ddl 2228), approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia.
In pratica il nuovo comma 18 dell'articolo 7 è il seguente:
Al fine di razionalizzare e semplificare le funzioni di analisi e studio in materia di politica economica, l’Istituto di studi e analisi economica (Isae) è soppresso; le funzioni e le risorse sono assegnate al Ministero dell’economia e delle finanze ed all’ISTAT. Le funzioni svolte dall’Isae sono trasferite con uno o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione; con gli stessi decreti sono stabilite le date di effettivo esercizio delle funzioni trasferite e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie riallocate presso il Ministero dell’economia e delle finanze, nonché, limitatamente ai ricercatori e ai tecnologi, anche presso l’ISTAT. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati, nei ruoli del Ministero sulla base di apposita tabella di corrispondenza approvata con uno dei decreti di cui al presente comma; le amministrazioni di cui al presente comma provvedono conseguentemente a rideterminare le proprie dotazioni organiche; i dipendenti trasferiti mantengono il trattamento economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento dell’inquadramento; nel caso in cui tale trattamento risulti più elevato rispetto a quello previsto per il personale del Ministero, è attribuito per la differenza un assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. Per i restanti rapporti di lavoro le amministrazioni di destinazione subentrano nella titolarità dei rispettivi rapporti. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

martedì 13 luglio 2010

Il conto della serva

Giusto quattro conti per considerare gli effetti della manovra:
Dal bilancio di previsione per il 2010 si evince che il contributo statale all'ISAE dovrebbe ammontare a 10.928.000 euro. Significa che il costo giornaliero per lo stato dell'ISAE è circa 30.000 euro. Dal 26 maggio scorso sono passati 68 giorni. Supponendo che l'operatività si sia ridotta del 10% significa che i risparmi della soppressione (135.104) sono stati già superati dai costi (201.930) per una volta e mezza. E chissà quanto altro tempo dovremo aspettare!

Avviso

Il progetto la "Ricerca è nuda" non ha avuto ulteriori adesioni. Abbiamo quindi deciso di rimuovere le foto.

La protesta continua

Anche se il nostro destino, il destino dell'ISAE e dei dipendenti, sembra ormai segnato, la protesta continua.


domenica 11 luglio 2010

A proposito di indipendenza

Sul Finalcial Times del 10 luglio è comparso un articolo sull'Office for Budget Responsability inglese. Riporto il testo perchè spiega la nostra contrarietà alla proposta emendativa (ormai cassata insieme a tutte le altre) del senatore Morando all'art. 7 comma 18 della manovra correttiva:
Free the OBR
UK fiscal supervisor must be seen to be independent
The Office for Budget Responsibility, Britain’s new fiscal watchdog, has not yet been let off the leash. The institution currently operates on an interim basis under temporary leadership. But it will soon receive statutory backing for its role as the government’s independent forecaster and guardian of the public finances. Let us hope it learns how to bark.

As the Financial Times has revealed, the OBR secretly changed its forecasting assumptions in the week before the last Budget. Among other things, the OBR decided to start assuming that the state would cut its contribution to public employees’ pensions. This is not current government policy; a review of public pensions is only beginning.

But, as a consequence of these changes, the OBR helped the government politically by reducing by 175,000 the projected fall in public sector jobs over the next five years. The OBR pleads that it committed an innocent mistake. Perhaps so. But this error fits into a pattern of behaviour that suggests that some of the institution’s staff, all of whom come from the Treasury, are susceptible to pressure from that institution. The OBR’s claim to independence is damaged.

Over the past fortnight, the OBR went out of its way to counter claims about its assessment of the Budget that were damaging to the government. But it did not challenge David Cameron, the prime
minister, when he compared old OBR analysis with its latest assessment – which we now know used very different assumptions.

Sir Michael Scholar, head of the National Statistics Authority, chastises politicians for abuse of state statistics. The OBR should follow his lead, responding aggressively to the misuse of its output – even by the prime minister.

The OBR must, of course, strive to improve its models continually. But the institution must be open about such decisions, and release enough data to allow assessment of the impact of specific government policy changes. The OBR must now release reconciled forecasts, on openly stated assumptions, so that the impact of the Budget can be assessed.

The government is still finalising the structure of the permanent OBR and has yet to choose a new head for it. Sir Alan Budd, its interim chairman, has already announced his return to retirement. The structure – and the appointment of its chairman – must be made with one objective in mind: securing independence.

The OBR cannot continue to be run by Treasury civil servants whose careers hang on preferment within the finance ministry. Nor can the body be housed within it. It must be a creature of parliament. The chairman should be subject to confirmation by the Treasury select committee. The OBR must be seen to have teeth.

sabato 10 luglio 2010

La (quasi?) fine.

Riporto il sommario della seduta 377 durante la quale il destino dell'ISAE è stato segnato (quasi?) definitivamente:

l PRESIDENTE manifesta un orientamento contrario su tutte le proposte emendative accantonate con riferimento all'articolo 7. (...)

Il sottosegretario CASERO esprime parere conforme a quello del Relatore.

(...)

In dichiarazione di voto interviene il senatore MORANDO(PD), il quale sottolinea come la proposta 7.60, analogamente alle misure introdotte dal Governo, prevede il trasferimento del personale dell'ISAE al Ministero dell'economia e delle finanze: essa prevede altresì - come peraltro richiamato anche in alcune proposte a firma del senatore Baldassarri - la possibilità che, sulla base di apposite convenzioni, i percorsi di ricerca siano svolti a supporto delle attività di controllo parlamentare in materia di finanza pubblica. Si tratta di una previsione coerente con i contenuti della recente riforma della legge di contabilità dello Stato, che consenta iniziative delle Presidenze dei due rami del Parlamento al fine di rafforzare gli strumenti per il controllo parlamentare sulla finanza pubblica. In questo quadro, occorre a suo giudizio dotare le strutture parlamentari di idonei strumenti di analisi economica, in via autonoma rispetto a quella sperata dal Governo. Ritiene quindi ingiustificata la chiusura manifestata al riguardo dalla maggioranza, chiedendo quindi al relatore un supplemento di riflessione nella prospettiva di una possibile revisione del parere espresso.


Il senatore MASCITELLI(IdV), unendosi alle considerazioni testé espresse dal senatore Morando, aggiunge la propria firma all'emendamento 7.60, il quale a suo giudizio reca un'articolazione più completa rispetto alla proposta 7.64, di analogo tenore, presentata dal suo Gruppo parlamentare.


Il senatore GRILLO(PdL), ricorda la sua pregressa esperienza di Senatore questore, osserva come, nella logica di una progressiva razionalizzazione della spesa, sia opportuno colmare la debolezza strutturale del Parlamento nello svolgimento di attività di analisi economica, esprimendo l'auspicio che quanto prima sia istituito un unico servizio di documentazione e ricerca come peraltro già avviene negli Stati Uniti. Si associa pertanto all'orientamento espresso dal senatore Morando, nella prospettiva di potenziare l'autonomia del Parlamento nell'attività di ricerca in tali settori.

Il senatore BALDASSARRI (PdL) coglie l'occasione per manifestare il proprio orientamento favorevole in merito all'emendamento 7.67, osservando preliminarmente come la soppressione dell'ISAE possa determinare effetti non positivi sui mercati finanziari, nonché una diminuzione della trasparenza e della certezza dei conti pubblici, in quanto l'Italia si priverebbe di un istituto pubblico di analisi economica.

Nell'ottica invece di una rinnovata funzione del predetto istituto, gli emendamenti 7.69 e 7.74 sono diretti, con diversa formulazione, a orientare l'attività di studio e analisi economica dell'ISAE a supporto degli organi parlamentari, sulla base del modello rappresentato del Congressional Budget Officepresente negli Stati Uniti. La proposta 7.0.12 mira invece a istituire un'Autorità indipendente con compiti di certificazione dei bilanci delle Pubbliche Amministrazioni, posto che appare inaccettabile l'attuale carenza di controlli sui bilanci pubblici.

Dopo aver espresso apprezzamento per la costante attività di aggiornamento sui dati economici svolta dall'ISAE, dati ritenuti di rilevanza strategica ai fini dell'assunzione di decisioni politiche, manifesta l'esigenza di una revisione del parere formulato dal Relatore, anche alla luce delle diverse opzioni presentate nell'ambito delle proposte emendative di cui è firmatario.

Il senatore Massimo GARAVAGLIA (LNP) interviene incidentalmente facendo presente come sia preferibile l'ipotesi volta a far confluire l'ISAE nell'ambito delle strutture dell'ISTAT, alla luce di quanto previsto dall'emendamento 7.75.

Il senatore BALDASSARRI (PdL) coglie l'occasione per dichiarare la sua netta contrarietà in merito all'emendamento 7.75, poiché mira a disperdere il personale dell'ISAE anche presso l'ISTAT; ribadisce invece il proprio orientamento favorevole all'emendamento 7.67, nella prospettiva di rinviare la decisione sulle sorti dell'ISAE ad un intervento di natura più organica. Peraltro, la soppressione di tale istituto comporterebbe un risparmio di spesa pari a 130 mila euro, somma a suo giudizio irrisoria rispetto agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica delineati dalla manovra

Il senatore DE ANGELIS(PdL), nel preannunciare il proprio orientamento contrario all'emendamento 7.60, conviene con la posizione assunta dalla maggioranza al riguardo.

Il presidente relatore AZZOLLINI, pur prendendo atto dei suggerimenti e delle proposte formulate dai senatori Morando e Baldassarri, a suo giudizio rileva come non vi siano le condizioni per valutare adeguatamente le soluzioni prospettate, ancorchè meritevoli di un'attenta riflessione. In questo quadro la destinazione dell'ISAE al Ministero lascia dunque impregiudicate numerose possibilità su cui occorrerà svolgere un approfondito esame successivamente. Conclude quindi confermando l'orientamento contrario sugli emendamenti in materia di disciplina dell'attività dell'ISAE.

La Commissione respinge quindi l'emendamento 7.60.

Previa verifica del numero legale disposta dal Presidente su richiesta del senatore BALDASSARRI(PdL), la Commissione respinge l'emendamento 7.67 (testo 2).

All'esito di successive separate votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 7.69, 7.74 (testo 2), 7.75, (...).

giovedì 8 luglio 2010

La ricerca è nuda

Trascorrere la notte all'ISAE, nonostante non ci sia nulla di particolare da fare, non è propriamente un'attività rilassante. Il caldo, le poltrone per dormire scomode, la sveglia all'alba con il personale delle pulizie che entra urlando come se non ci fosse nessuno. D'altra parte ha però il vantaggio di offrire l'occasione a due persone di trascorrere alcune ore insieme. Con ogni probabilità le due persone non avrebbero mai avuto modo di confrontarsi in maniera così diretta e intima.
Capita allora che in queste ore ci si chieda se ciò che abbiamo fatto è giusto o sbagliato, sufficiente o ancora troppo poco. Quasi sempre crediamo di aver fatto quanto era possibile, ma vorremmo fare di più. Quasi sempre il di più proposto è qualche cosa di eclatante, che riesca a catturare l'interesse dei media per far riemergere la notizia della nostra soppressione e, possibilmente, sottolineare l'infondatezza delle ragioni che ne sono alla base.
Tra le varie iniziative clamorose immaginate nell'ultima notte calda è umida romana, una in particolare sembrava rispondere ai requisiti sopra citati: La ricerca è nuda. Un evento a la Spencer Tunick di notte nel giardino dell'ISAE, e che coinvolgesse tutto il personale della ricerca disponibile a partecipare. Sarebbe sensazionale! A mano a mano che le idee affioravano, il progetto prendeva corpo in maniera più raffinata è mostrava la sua forza e la sua bellezza; anche se fosse solo per noi stessi! Parallelamente emergevano anche gli elementi che rendono tale idea irrealizzabile, almeno nella forma ideale.
Forse un approccio più soft non ha lo stesso impatto, ma perché non tentare?
Per testarne la fattibilità abbiamo voluto provare. I mezzi a disposizione non erano un gran che, per cui non si può che migliorare.
Considerate questo post come una chiamata a manifestare interesse al progetto.

Marco e Carmine - Ricercatori ISAE

mercoledì 7 luglio 2010

Senza fine

Ormai sembra veramente una storia senza fine. Mi dicono che i lavori della commissione continueranno (forse finiranno?) anche domani. A guardare il nuovo calendario dei lavori sembra che almeno fino a venerdì mattina il ddl 2228 sarà in commissione bilancio al senato. Questo significa che in aula non dovrebbe andare prima del pomeriggio di venerdì.
Ancora non si è ripreso a parlare delle sorti dell'ISAE. Chissà quando si farà!
Sulle dinamiche future, credo sia istruttivo leggere due passaggi dei resoconti sommari (seduta 368):
Il senatore MORANDO (PD) interviene preliminarmente sull'ordine dei lavori facendo presente che, sulla base di quanto diffuso dagli organi di informazione, è in corso da parte del Governo - nell'ambito di una diretta interlocuzione con i soggetti più direttamente coinvolti dalla manovra - una riflessione sui principali temi della manovra rimasti ancora insoluti, aspetti per i quali si profila la possibilità che siano ricompresi nell'ambito del maxi-emendamento che il Governo si accinge a presentare in Assemblea. Si tratta di questioni suscettibili di generare un considerevole impatto finanziario, posto che l'accoglimento delle istanze avanzate da Confindustria comporterebbe il dimezzamento delle maggiori entrate, e la possibile composizione della controversia sorta con le regioni determinerebbe una significativa decurtazione dei risparmi connessi alle minori spese. Al riguardo, a prescindere dal merito delle soluzioni che il Governo intenderà prospettare su tali questioni, sottolinea l'esigenza che tali temi siano affrontati e risolti nel corso dell'esame in Commissione, affinché il maxi-emendamento recepisca il testo che verrà licenziato dalla Commissione al termine dei lavori con il conferimento del mandato al relatore, osservando che, in caso contrario, la presentazione in Assemblea di un maxi-emendamento recante contenuti non previamente dibattuti in Commissione finirebbe per rendere assolutamente ininfluente il lavoro finora compiuto in sede referente. Si tratta di un'esigenza volta a tutelare le prerogative del Parlamento, di cui anche la maggioranza a suo avviso dovrebbe farsi carico, e non solamente un'istanza avanzata dalla sola opposizione, a nome della quale, lungi dal porre un freno di stampo ostruzionistico, prospetta l'ipotesi di prevedere - compatibilmente con la calendarizzazione in Assemblea - un tempo ulteriore da dedicare ad un confronto serio e costruttivo sulle tematiche ancora aperte, anche al fine di scongiurare il pericolo che le soluzioni che a vario titolo verranno delineate possano essere sottratte a qualsiasi dibattito parlamentare.
Il presidente relatore AZZOLLINI (PdL), nel condividere lo spirito di fondo che ha connotato l'intervento del senatore Morando, fa presente come sia innegabile che i temi finora dibattuti in Commissione saranno oggetto di ampio dibattito in Assemblea. Restano tuttavia da sciogliere alcuni nodi intorno al Patto di stabilità interno tra le Regioni, nonché alle problematiche attinenti ai certificati verdi e al comparto sicurezza. Nel dare atto all'opposizione del fattivo contributo finora offerto per garantire un sereno ed approfondito svolgimento dei lavori, assicura che, nell'auspicio di concludere l'esame in sede referente ai fini di una soluzione positiva alle questioni evidenziate, il maxi emendamento che il Governo si accingerà a presentare in Assemblea - e sul quale porrà la questione di fiducia - sarà diretto a recepire il testo licenziato dalla Commissione, nella prospettiva di consentire un ampio dibattito parlamentare in proposito. A tale riguardo, nel corso del pomeriggio si riserva di verificare direttamente con il Governo la sussistenza delle condizioni che possano consentire la prosecuzione dei lavori in Commissione, nell'ottica di darne pronta comunicazione al Presidente del Senato in vista della calendarizzazione in Assemblea in modo compatibile: in caso di riscontro positivo, si dichiara fin da ora disponibile a prospettare l'ipotesi di una prosecuzione dei lavori al oltranza; in caso contrario, l'esame delle questioni ancora aperte proseguirà direttamente in Assemblea.
Mi sembra di capire che può accadere ancora tutto e il contrario di tutto, con qualsiasi tempistica...basta non andare oltre la scadenza del decreto legge.

lunedì 5 luglio 2010

Digiuno a staffetta

Dalla mezzanotte di sabato 3 luglio, 32 dipendenti dell’ISAE danno avvio a una iniziativa di digiuno a staffetta di un giorno. Con questo gesto, i dipendenti dell’ISAE auspicano l’apertura di un dialogo con il Ministro dell’economia e lo invitano a:

riconsiderare il provvedimento della manovra economica relativo alla soppressione dell’Istituto salvaguardando le posizioni dei lavoratori con contratti in scadenza;

preservare la terzietà, l’autonomia scientifica e le funzioni di ricerca dell’ISAE a supporto delle decisioni di politica economica e sociale del Governo, del Parlamento e delle Pubbliche Amministrazioni.

domenica 4 luglio 2010

Il Caos

Ieri, come ormai accade da più di un mese e per l’80% della giornata, notte inclusa, riflettevo sul caos totale che circonda la discussione riguardo il nostro destino, il destino dell’ISAE. In particolare riflettevo su un’affermazione, una delle tante che ci riguardano fatte durante questi giorni da persone più o meno vicine. L’affermazione è la seguente: “l’impressione è che voi non sappiate cosa volete!”. Eppure pensavamo di essere stati chiari. Vogliamo fare quello che fino ad oggi abbiamo fatto. Non importa se con il nome di ISAE, pippo, pluto o paperino; vogliamo adempiere alle nostre funzioni al servizio dello stato.

Mi chiedevo come mai questo messaggio semplice non fosse passato e se effettivamente ci fosse stato un nostro difetto. M’è venuta allora in mente una metafora. Lo stormo di storni. Spesso restiamo affascinati dalle evoluzioni dello stormo che sembra descrivere, nell’insieme, un disegno e una traiettoria specifica, mentre è noto che il morbido evolversi delle geometrie non è che il frutto della casuale organizzazione di un insieme di comportamenti meramente adattivi a ciò che è immediatamente vicino. Come si può addebitare al singolo uccello il continuo cambio di direzione quando questo è immerso in un sistema caotico in cui, apparentemente, nessun singolo ha il potere di determinare la dinamica dell’intero sistema? Ma sopratutto, come possono essere tutti gli altri storni a imputare a un singolo l’ondeggiare dello stormo?

Preso da un ulteriore attacco di sconforto, mi è venuta l’idea di arrendermi. In particolare mi è venuta in mente una frase del tipo: “Ok, visto che siamo noi la causa del caos, mi arrendo; il parlamento sovrano sceglierà il meglio per tutti.” Poi c’ho pensato un po’ su e ho cercato di tirare le fila. C’era qualcosa che non andava. Non sto mettendo in dubbio la capacità del parlamento di scegliere in modo lungimirante, sto mettendo in discussione, almeno in questo caso specifico, la sua effettiva sovranità.

Negli incontri e negli scontri di questi giorni le posizioni emerse erano le più disparate. Sull’ipotesi di svolgere funzioni per il parlamento, posizione espressa da vari componenti dello stesso, mi sono sentito dire: il nostro paese non è così evoluto da accettare un’authority indipendente sui conti pubblici; la Ragioneria Generale dello Stato non accetterà mai un contro altare; le amministrazioni sia della camera sia del senato non saprebbero come gestirvi e per questo sono contrarie al vostro inquadramento con funzioni di supporto all’attività parlamentare all’interno del parlamento stesso; i singoli individui che ora svolgono funzioni di supporto all’organo legislativo sono contrarie all’ipotesi di allargare tale nucleo; questo governo non vuole rafforzare i poteri di controllo del parlamento; neanche il MEF vuole rafforzare i poteri del parlamento e, forse soprattutto, non vede l’ora di accaparrarsi i ricercatori dell’ISAE. Infine, riguardo all’ipotesi di confluire all’ISTAT, alcuni riferivano che i ricercatori di quest’ultimo istituto non vogliono quelli dell’ISAE perché si creerebbero dei conflitti per le loro carriere, una specie di guerra tra poveri. Poi ci sono varie altre voci, ma che sono semplici variazioni sul tema. In somma, pur essendo inutili, sembrerebbe che tutti ci temano e/o ci vorrebbero al loro servizio.

Tra le varie posizioni quella che sembra destinata a soccombere quasi certamente perché di gran lunga più debole rispetto alle altre espresse dai poteri forti, sembra proprio quella manifestata da molti dei componenti del parlamento stesso, e cioè quella di utilizzare al meglio i ricercatori dell’ISAE mettendoli al servizio di tutto il paese; solo loro, o alcuni di loro, sembra non vedano in noi una minaccia ma una risorsa. Ma aimè, dallo scontro con gli altri poteri ne sembrerebbe uscire un parlamento a sovranità limitata.

Forse è vero, a questo punto non so più neanche io quale sia la cosa migliore. Ma forse perché penso a quale sia la cosa migliore per tutti, non quale sia migliore per me.

Marco Fioramanti – Ricercatore ISAE